: Matteo Mezzetta
Le storie del pittore iperrealista italo-francese Matteo Mezzetta descrivono routine o sfondi apparentemente ordinari: tutto è bianco o nero, proprio come nei film "noir" degli anni '30 o '40.
New York, Londra, Parigi, Milano: nelle sue opere non sono altro che uno skyline urbano dove i momenti quotidiani sono catturati da due fotografie: l'interpretazione iperrealista lascia il posto a una doppia focalizzazione dell'immagine, sia delle figure in primo piano che degli oggetti sullo sfondo.
Prima di ogni resa pittorica, una tappa necessaria per Mezzetta è la creazione di un'immagine fotografica. Il bianco e nero sono una caratteristica indispensabile, il retaggio dell'epoca in cui Mezzetta sviluppava le sue fotografie nella camera oscura.
È anche di fatto un modo per fare un passo indietro dalla realtà rappresentata, mentre lo sfasamento temporale che intercorre tra la fotografia e la tela le impregna di significato e lascia ogni possibile interpretazione allo spettatore finale.